Il sindaco Gaetano Manfredi interviene sulla possibilità annunciata dal patron del Napoli, Aurelio de Laurentiis, di costruire un nuovo stadio a Bagnoli.
di Gabriele caruso
Doccia fredda per i sostenitori dello stadio a Bagnoli. Il sindaco Gaetano Manfredi smorza i facili entusiasmi e riporta tutti con i piedi per terra. Queste sono state le parole del primo cittadino di Napoli.
«In primo luogo i tempi delle bonifiche sono più lunghi rispetto a quelli che sono stati detti. Proprio ieri abbiamo definito in maniera molto dettagliata un cronoprogramma insieme al Ministero e a Invitalia, essendo quello un Sito di interesse nazionale. Poi ovviamente è un’operazione molto complessa perché lì già esiste un piano urbanistico con delle destinazioni d’uso già definite. Io non ho ancora parlato personalmente con il presidente De Laurentiis. Quando porterà questa proposta, ovviamente va coinvolta Invitalia, che è proprietaria dei suoli. Per quanto riguarda la zona del Parco dello Sport, i tempi della bonifica vanno dai 3 ai 5 anni dall’inizio dei lavori, che riguardano tutta la zona fondiaria e tutto il parco urbano. I lavori dovrebbero essere consegnati nel periodo tra aprile e maggio, perché proprio ieri il Ministero dell’Ambiente ci ha detto che approverà la rimodulazione dei fondi nel giro di qualche settimana».
«Io credo che la priorità sia un intervento sullo stadio Maradona. Ho sentito anche le dichiarazioni del sindaco di Milano Sala che sta ragionando con le due società milanesi. Esiste una norma come la legge sugli stadi che fornisce un percorso già definito dal punto di vista procedurale per quanto riguarda gli accordi tra comuni e società sportive per la ristrutturazione degli impianti. Io credo che la via maestra sia la ristrutturazione del Maradona, quindi su quello, come ho già detto e ripetuto, c’è la massima disponibilità da parte del Comune di Napoli e da parte del Governo nazionale. Ne ho parlato a lungo anche con il ministro Abodi».
«Se c’è un progetto che verifica i requisiti della norma, noi abbiamo la massima disponibilità. Poi è chiaro che c’è un tema tecnico tra la coesistenza tra i lavori e l’uso dello stadio, ma quelle sono poi scelte che riguardano le tecnologie e le modalità di progetto che si vogliono utilizzare. Poi saranno i tecnici che si mettono intorno ad un tavolo e discutono su cosa fare. La nostra disponibilità c’è tutta e la scelta prioritaria è il Maradona».
Last modified: Marzo 9, 2024